Chiederò al Vaticano una buona parola
È arrivato a Roma Luc Besson ( Leon, Nikita, Il Quinto Elemento) per presentare il suo ultimo film di fantascienza Valerian e la città dei mille pianeti con Cara Delavigne, Dane Dehanne, Clive Owen e Rihanna nelle sale dal 21 Settembre. Un film costato 180 milioni di dollari, interamente prodotto da Luce Besson e sua moglie Virginie Silla, e ben 7 anni di lavoro.
Il film è basato sul fumetto Valerian e Laureline edito con il giornalino Pilote, che il regista francese adorava da ragazzino e che correva a comprare in edicola ogni mercoledì, e racconta la storia di due poliziotti che lavorano nella città di Alpha nel 2740, dove vivono in pace più di 8000 specie di esseri diversi.
Un sogno di bambino che diventa realtà. Come mai solo adesso ?
Luc Besson «C’era bisogno che diventassi grande per avere l’esperienza necessaria per gestire un film così complesso. Sono grande, ma ho ancora un buon rapporto col Luc bambino. Sono d’accordo con un filosofo, credo italiano, che ha detto che: “il bambino è il padre dell’uomo”. ( Maria Montessori)»
Cara Delavigne e Rihanna, due non attrici, perché le ha scelte ?
Luc Besson « Cara ( Delavigne) assomiglia molto a Laureline, il mio primo amore, e quando l’ho vista in un ristorante a Los Angeles, ho capito che poteva essere solo lei. Non so cosa avrei fatto se mi avesse detto di no.»
Per Rihanna ?
Luc Besson « Lei è un’artista completa, una grande professionista, generosa, divertente. La mia equipe era contraria, pensavano che una pop star creasse dei problemi, invece lei si è completamente affidata a me con una totale fiducia e disponibilità.»
Un tema importante del film è il potere femminile
Luc Besson «Penso che le donne siano l’avvenire degli uomini, ho un grande rispetto per loro perché non usano i muscoli per difendersi ma il cervello e il cuore. Le donne non hanno mai dichiarato una guerra e per questo trasferirei a loro tutto il potere del mondo perché sono molto migliori di noi.»
Valerian ha anche un messaggio contro lo sterminio degli indifesi
Luc Besson «Il vero argomento del film sono quei popoli che nella storia dell’umanità sono stati massacrati in nome della tirannia. Quando ho parlato ai miei figli dell’Olocausto non ho suscitato in loro la minima attenzione. Con Valerian, invece, il concetto dello sterminio di un popolo è arrivato chiaro e tondo per esempio a mio figlio, che ne è rimasto turbato.»
Anche il suo film Arthur e il popolo dei Minimei conteneva un messaggio per i bambini
Luc Besson « Un film molto ambientalista che volevo usare per sensibilizzare i bambini. Una volta un mio amico mi disse: “grazie per il tuo film, adesso i miei figli camminano sul muretto e non sul prato per non schiacciare i Minimei!”»
Il film è dedicato a suo padre
Luc Besson «La dedica a mio padre coincide con quella al piccolo Luc: il fumetto me l’ha regalato a dodici anni e non penso che all’epoca pensasse che avrei potuto trarne un film. È scomparso da poco. Non potevo che dedicare a lui, all’uomo che è stato sempre un esempio per me, la più grande opera della mia vita. Spero che lassù organizzeranno una proiezione del film apposta per lui, magari insieme. Potrei passare in Vaticano a chiedere di metterci una buona parola!»
Valerian e la città dei mille pianeti – Il Trailer
VALERIAN e la Città dei Mille Pianeti – Clip “Non conoscete le donne”