La casa di Topolino ha levato tutti i suoi film da Netflix e ha gettato il guanto di sfida
Benvenuto David Letterman, addio Disney. Questo il rissunto delle ultime 12 ore di Netflix . E’ di appena ieri la notizia del ritorno in “tv” -è sempre streaming- del grande David Letterman, nel 2018 con 6 nuovi episodi in formato talk show, che oggi si parla invece di un addio dagli schermi Netflix . Ieri Disney ha annunciato che ritirerà tutti i suoi film dal catalogo del gigante dello streaming. Le scelta avrà effetto sul catalogo USA e non inficerà quello italiano dove vigono altri contratti, state tranquilli. Il motivo? Disney lancerà nel 2019 il proprio servizio di streaming. La sfida è aperta, Netflix deve iniziare a tremare? Sarà il suo primo rivale degno che potrebbe minarne il primato?
Probabile, nel frattempo Netflix non reagisce ma il titolo in borsa ha reagito con un -4% dopo l’annuncio. Disney sta preparando le cose in grande conferma il CEO Bob Iger. “E’ una mossa strategica, stiamo cambiano il modo con cui distribuiamo i nostri contenuti”. Le grandi manovre sono già iniziate. Ieri Disney ha comprato alla modica cifra di 1.59 miliardi di dollari una quota equivalente al 42% delle azioni di BAMTech, una società specializzata nella tecnologia che fa funzionare lo streaming delle trasmissioni, posseduta da MLBAM, compagnia a sua volta posseduta dalla Major League Baseball.
A breve tutti i prodotti Disney, Pixar e Disney Animated Studios spariranno dai rivali e saranno disponibili in streaming solo sul nuovo sistema che nascerà nel 2019. Ancora incerto se anche i prodotti Marvel e Star Wars, entrambi di proprietà Disney, saranno coinvolti nell’esodo. O meglio, chiaramente saranno compresi nella nuova offerta, incerto se saranno levati da Netflix and co. Nella mega offerta dovrebbe essere inserita anche ESPN, il canale sportivo USA -sempre di proprietà di Disney- che recentemente ha incassato dei brutti colpi, con un calo progressivo degli iscritti. Insomma l’offerta finale dovrebbe essere Sport americani+Cartoni+Film per la famiglia+Star Wars+Serie tv+Marvel. Un buonissimo inizio.
Parliamo di cifre secche:
Dietro questa mossa di Disney c’è il movente economico, chiaramente. L’intrattenimento dello Studio ha registrato un calo del 16% equivalente a 2,4 miliardi di dollari e il reddito operativo è in calo del 17% ovvero a 639 milioni di dollari, grazie in parte alla riduzione dell’intrattenimento domestico in quanto Star Wars: The Force Awakens lo scorso anno è andato molto meglio di Rogue One: A Star Wars Story di quest’anno.
I parchi a tema e le località a brand Disney confermano un trend molto positivo con un fatturato aumentato del 12% e $ 4.9 miliardi e il reddito operativo è cresciuto del 18% e $ 1.2 miliardi, con Shanghai Disney Resort e Disneyland Paris a tirare la classifica.
I ricavi sui prodotti di consumo e sui media interattivi, e qui andiamo nello streaming anche, sono scesi del 5% e quindi un calo di 1,1 miliardi di dollari, ma il reddito operativo è riuscito a crescere del 12%, ovvero di 362 milioni di dollari.
Cifre crude che di sicuro ci fanno capire le mosse di un colosso che non può permettersi di stare mai fermo.